Gli arancini di riso siciliani consistono in palle di riso impanate e fritte. Queste specialità vengono riempite con ragù, piselli e caciocavallo oppure prosciutto cotto e mozzarella. Il nome deriva dal colore che ricorda un’arancia.
La ricetta originale non prevede l’uso delle uova, né dentro il riso né per la panatura. Il segreto, infatti, per legare il riso e non farlo sfaldare, è proprio il tipo di riso stesso. L’originario, ricco di amido, ci consentirà di eseguire la ricetta tradizionale senza alcun problema. Una pastella di grano duro, infine, ci consentirà di avere degli ottimi arancini croccanti e dorati fuori, impedendo che si rompano durante la frittura.
Ingredienti dosi per 4 persone
Per il riso
riso originario 400 gr
acqua 1 litro
sale grosso q.b.
bustina di zafferano
burro 20 gr
caciocavallo grattugiato 50 gr
ragù di carne 225 gr
piselli 75 gr
caciocavallo 50 gr
Per friggere
olio di arachide q.b.
pangrattato q.b.
farina di grano duro 150 gr
acqua 275 ml
sale fino 5 gr
Preparazione degli arancini di riso siciliani
Per preparare gli arancini di riso siciliani, cuocete il riso in un litro di acqua bollente e salata. Quando il riso avrà assorbito l’acqua e sarà cotto, aggiungete lo zafferano sciolto con un po’ di acqua, mischiate bene e una volta che avrà assunto un colore uniforme togliete dal fuoco. Mantecate subito aggiungendo il caciocavallo grattugiato e il burro, poi stendete il riso sopra un vassoio.
Scaldate il nostro ragù di carne precedentemente preparato e poi incorporatevi i piselli già sbollentati. E’ importante che il ragù sia abbastanza asciutto altrimenti l’eccessiva umidità potrebbe far aprire gli arancini. Ora tagliate il caciocavallo a piccoli dadini.
Prendete due ciotoline di circa 8 cm. In una mettete on po’ di olio di semi con cui terrete le vostre mani unte per non farvi rimanere attaccato il riso. Nell’altra ciotolina versatevi un paio di cucchiai di riso, premete bene al centro creando l’incavo per il ripieno e riprendete il tutto in mano con un cucchiaio inumidito. Versate all’interno due cucchiaini di ragù con piselli e alcuni cubetti di caciocavallo. Richiudete poi la pallina di riso arrotondandola. Procedete così fino ad ottenere una dozzina di arancini di riso siciliani.
Passate gli arancini nella pastella di grano duro (facendo attenzione che non sia troppo liquida) e poi nel pangrattato. Non è necessaria una doppia panatura, una singola panatura così eseguita sarà sufficiente per ottenere degli arancini croccanti, dorati e a prova di rottura.
Friggete gli arancini in abbondante olio di arachide coprendoli completamente ad una temperatura di circa 160°. Preferite usare una casseruola rispetto ad una padella per friggere, il fondo sarà più stretto e potrete meglio controllare la temperatura dell’olio, i bordi saranno più alti e così eviterete di schizzare troppo. Friggete tre arancini per volta e usate una schiumarola per immergerli e ritirarli su. Se gli arancini saranno immersi la cottura sarà abbastanza uniforme, così potrete evitare di girarli spesso che nella prima fase della frittura rischierebbe di romperli. Una volta dorati scolateli su della carta assorbente.
Ecco i nostri arancini. Io preferisco quelli al ragù rispetto a quelli al burro (con prosciutto cotto e mozzarella). Tante sono le varianti nate in Sicilia come in tutta Italia. Sperimentare in cucina è molto importante ma è fondamentale non dimenticare mai le tradizioni e gli ingredienti originari.
Curiosità
L’arancino di riso (arancina nella Sicilia occidentale e arancinu nella Sicilia orientale) può avere forme diverse, talvolta, a seconda del tipo di ripieno che contiene. La forma può essere tonda, conica oppure ovoidale. Ne esistono addirittura delle versioni dolci che vengono preparate in occasione della Festa di Santa Lucia. Specialmente in quest’occasione, il 13 Dicembre, in Sicilia, astenendosi dal mangiare pane e pasta, vengono preparati e consumati arancini di ogni tipo e forma. L’arancino di riso si è tuttavia diffuso in tutti i periodi dell’anno in Italia e all’estero grazie alle rosticcerie siciliane diventando uno dei cibi da strada più richiesti.